L’importanza di sapere come salvare la vita di un bimbo e non solo
La mia esperienza del corso di “Primo soccorso pediatrico”, oggi, 21 maggio 2022, a Pinerolo
Dalle 14 alle 18.30 circa, con una pausa di 30 minuti. Sono state 4 ore di corso tonde tonde e sono volate!
I ragazzi di camillo.online sono stati straordinariamente capaci di formarci (eravamo 28 partecipanti) con un ritmo avvincente e coinvolgente.
Al centro del corso, sia teorico sia pratico, il bambino, da 0 a 8 anni circa. Innumerevoli i miti sfatati e le indicazioni su come affrontare le inevitabili avversità che crescere un figlio comporta, ma non è questo, seppur preziosissimo, l’insegnamento più importante che porto a casa dal corso di oggi.
La consapevolezza è l’insegnamento più importante.
Si tratta di una consapevolezza proficua, di quelle che non rimangono confinate ad un ambito, ma si espandono e aumentano di valore.
Primo ambito di consapevolezza: la salute
Tutti concordano sul valore della salute, a parole.
Le difficoltà arrivano quando si tratta di agire per tutelare quell’ovvio valore. La tentazione di prendere scorciatoie “magiche” è potente e la propensione ad evitare l’approccio scientifico è dilagante. Si aggiunga poi la presunzione che molti hanno di trasformare le proprie limitate esperienze in leggi di natura. Insomma, la salute facilmente diventa un campo di battaglia.
Il corso a cui ho partecipato, con simpatia e forza, trasmette che solo la medicina ha, nel suo complesso, sufficiente esperienza e conoscenza per decidere ciò che è il meglio per la piccola vita che abbiamo messo al mondo.
Vuol questo essere fede in una scienza infallibile? Assolutamente no, la medicina non è infallibile, ma è ciò che sbaglia meno.
Questa consapevolezza, che già avevo, oggi si è consolidata ulteriormente in me.
Secondo ambito di consapevolezza: la formazione è investimento
Se si pensa che l’obiettivo del corso è istruire genitori, nonni, insegnanti e chiunque abbia la responsabilità di almeno un bimbo a prendersi cura dei bimbi e salvare loro la vita, il numero esiguo di partecipanti sbalordisce.
È possibile che 60 euro e l’impegno di 4 ore siano “chiedere troppo” per imparare qualcosa che potrebbe salvare la vita al proprio figlio?
Parliamo di capacità di spesa: ristoranti e locali sono pieni di famiglie che spendono molto di più.
Parliamo di tempo: un numero imbarazzante di famiglie getta 4 ore, se non molte di più, in un weekend sulla Torino-Savona.
Il numero di famiglie che durante i weekend spende denaro in ristoranti e locali e tempo in spostamenti “al mare” ed il numero di famiglie partecipanti al corso è più o meno simile?
Eravamo in 28 al corso. Secondo te, cara lettrice o caro lettore, quanti hanno mangiato in ristoranti o passato il weekend andando dalla provincia di Torino in Liguria e ritorno?
Questa domanda ha generato in me ulteriore consapevolezza: i divertimenti hanno priorità sulla conoscenza, per i più, anche quando quella conoscenza può salvare vite. Anche quando quella conoscenza può salvare la vita del proprio figlio.
Conclusioni
Parteciperò ad altri corsi. Spenderò più in formazione che in divertimenti.
Spero che la testimonianza di questa mia esperienza ti aiuti, cara lettrice o caro lettore, ad aprire la mente ed a comprendere che il denaro speso in formazione è un investimento. Un investimento che potrebbe darti come “rendimento” anche la capacità di salvare una vita. Anche la capacità di salvare la vita di tuo figlio.